Addio a Hans Feurer, fotografo della moda audace e sognante

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Aveva 84 anni. Autore cult del Calendario Pirelli 1974 e della campagna di Kenzo del 1983 con la modella somala Iman

Il fotografo svizzero Hans Feurer, protagonista dell’epoca d’oro della fotografia di moda, la cui estetica audace e sognante è stata consacrata dal Calendario Pirelli del 1974 per lanciare poi la modella somala Iman per le campagne dello stilista giapponese Kenzo, è morto all’età di 84 anni. L’annuncio della scomparsa, avvenuta il 16 gennaio, è stato dato dal suo account Instagram, che lo ricorda come “un’icona della fotografia, un maestro assoluto della luce naturale che non aveva segreti per lui”.

Nato il 22 settembre 1939, Feurer dopo una vita professionale tra Londra, Parigi e New York, si era stabilito nella regione del Canton Zurigo. “Era molto umile e voleva che la sua arte fosse accessibile a tutti. Amava la moda e il suo tumulto ma non voleva essere consumato da essa – si legge nel post pubblicato su Instagram – Ha avuto la capacità di partecipare con grande entusiasmo per poi ritirarsi con discrezione per trovare calma e serenità nel suo ‘rifugio’ in Svizzera, circondato dalla natura e vicino ai suoi cari in piena privacy”.

Nella seconda metà degli anni Sessanta Feurer ha aperto il suo studio a Londra e da allora ha lavorato per le più̀ importanti riviste di moda con immagini dall’inconfondibile luce naturale, tra cui “Twen”, “Vogue Paris”, “Vogue America”, “Elle”, “Numéro”, “Another”, “Nova” e “Harper’s Bazaar”. Distintosi per una fotografia colorata, divertente e sfrontata, fece scalpore con il Calendario Pirelli del 1974 con immagini che sono entrate nella memoria collettiva, scattate alle isole Seychelles con un cast di donne bellissime: le modelle Marana, Chichinou e le gemelle Kim ed Eva Nielsen. Close up di labbra, ritagli di viso, occhi che diretti guardano lo spettatore, lo seducono, lo provocano; corpi femminili consacrati al gusto del bello e della sensualità; un eros velato e un piacere ostentato. Foto mai volgari, che mirano a un rimando immaginario piuttosto che esplicito.

Feurer è stato autore anche di celebri campagne pubblicitarie di moda per Yohji Yamamoto, Comme des Garçons e Yves Saint Laurent. Altro cardine della carriera di Hans Feurer è stata la campagna per Kenzo del 1983, scegliendo la modella Iman come protagonista e divenuta una delle sue muse preferite. Seguono un lavoro dopo l’altro, copertine di “Vogue”, “Elle”, monografie come quella pubblicata da Damiani Editore nel 2013, interi magazine a lui dedicati come “Antidote”, mostre in ogni parte d’Europea e d’America a lui dedicate che lo osannano.

Nato in una piccola città vicino a Zurigo, Feurer, dopo aver terminato i suoi studi d’arte in Svizzera, cominciò a lavorare come grafico e illustratore per alcune agenzie di pubblicità a Londra, diventando poi direttore artistico di “The Telegraph”, dove lavorò al fianco dei fotografi Helmut Newton, Frank Horvat e William Klein. Ha iniziato la sua carriera di fotografo negli anni ’60, catturando momenti di avventura e di luce nel continente africano, dopo essersi trasferito a Città del Capo, in Sudafrica, nel 1966, una decisione che ha definito la sua estetica visiva. Ritornato a Londra, affittò uno studio e cominciò a lavorare al suo portfolio. Alla fine del 1967 il lavoro di Hans Feurer come fotografo di moda era riconosciuto e la sua carriera è lanciata. (Adnkronos)

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